LE DONNE APPASSIONATE DI CESARE PAVESE

Con settembre sono ritornati gli appuntamenti promossi da Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese – I.C. S. Damiano, Museo Arti e Mestieri di un Tempo di Cisterna d’ Asti con Fra Production Spa, Libreria "Il Pellicano" e Aimc di Asti. Titolo generale del nuovo percorso “Vecchie e nuove R-Esistenze – Art. 3: uguali e diversi”. L’art. 3 della Costituzione Italiana recita Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di

opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” ed è necessario ricordarlo. Attraverso i diversi appuntamenti verrà promossa una riflessione sul tema della “diversità” intesa in senso ampio come appartenenza di genere, culturale, sociale, religiosa… ma anche ambientale. Si è iniziato parlando di Cesare Pavese con il prof. Giovanni Tesio che ha presentato “Donne appassionate – Cesare Pavese Poesie d’amore e di morte” (Interlinea). A dialogare con l’autore, Silvano Valsania. Il libro è una piccola antologia dedicata alla donna di Pavese. Il titolo – ha sottolineato Valsania – sembra stridere apparentemente con la visione che si ha di Pavese ma, per lui, la donna è una passione. Pavese cela la sua misoginia con una delle sue maschere. Il titolo è stato proposto da Roberto Cicala e condiviso. La scelta dei testi si è basata per natura tematica e non solo. C’è la donna che ti attrae, quella che vorresti per tutta la vita, quella autonoma e indipendente… Rispetto alla metrica, c’è un narrare monotono, un ritmo preciso, un vibrato poetico simile al blues. Diverse sono le fasi della poesia di Pavese ed è stato necessario operare delle scelte. A volte, la sua poesia esula dalla logica ma procede per salti che sono il suo percorso nei meandri della scrittura ed è per questo che può sembrare di difficile comprensione. Nei suoi testi si può cogliere anche la presenza di altri autori come D’ Annunzio perché – ha sottolineato il prof. Tesio - “il poeta è un ladro, la poesia è ispirazione ma anche respirazione. È fatica”. Occorre prepararsi, conoscere per poi distaccarsi e diventarne autonomi. Come uomo, si innamorava sempre ma, probabilmente, era afflitto da alcune difficoltà fisiche e avrebbe avuto bisogno di aiuto. Confliggeva spesso con donne intellettuali che in lui, però, vedevano solo l’uomo di cultura. Probabilmente la sua era stata un’educazione sentimentale mal riuscita che lo portava sempre a confrontarsi con dolorose sconfitte.

Giovanna Cravanzola


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